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AryanRhod.
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Un utente del blog ci scrive:
"Nei miei studi da rievocatore mi sono imbattuto (come la stragrandissima maggioranza di noi) nelle famosissime maschere da cerusico alla veneziona post rinascimentali (le classiche bianche con becco allungato ed occhialetto in vetro per prevenire il contagio\contatto specialmente con gli untori) la mia domanda è la seguente:
la teoria della contaminazione a causa dei cattivi odori era già in voga anche nel 1348, ergo, dovevano esistere dei metodi preventivi (oltre all'utilizzo classico di lozioni odorose). nell'ambito clinico, stando a quello che mi è stato riferito, il cerusico\medico\chirurgo di turno utilizzava una specie di mezza arancia essiccata e forellata al cui interno inseriva un mix di spezie particolari (tra cui sicuramente aglio e chiodi di garofano che, effettivamente, hanno proprietà antibiotiche). sapete darmi qualche dettaglio in più in merito a questa pratica? inoltre, in merito alle sepolture, ok le fosse comuni in periodi di crisi ecc. ok i "sarcofagi" istoriati e rialzati per le classi abbienti... ma il volgo? mi confermate che non esisteva la consuetudine dell'utilizzo della bara ma si ricorreva semplicemente a delle bende di lino per poi tumulare il corpo nella nuda terra? stando ad un documento del 1345 che ho avuto la possibilità di esaminare (testamento Ainardo da Vigo) si riferisce la volontà del soggetto di essere avvolto in drappi di seta precedentemente imbevuti di sostanze terapeutiche volte a conservare il corpo che verrà poi inserito in una bara (dalla forma rettangolare semplicissima) foderata sempre in seta ed imbevuta di questa sostanza. il soggeto in questione era figlio del podestà del Cadore per conto dei da Camino, quindi assai eminente, e la tecnica è sicuramente da riferirsi unicamente alle classi dei Miles Maior ma qualche dettaglio in più mi piacerebbe averlo, sapete come aiutarmi?
Il periodo d'interesse è la seconda metà del XIV sec"
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